copia del pad con elaborazione collettiva dell'articolo in risposta alle domande (8-10 aprile 2020)

https://pad.riseup.net/p/kML4r5mMfL9M49LfcayU

1 Come nasce radiovirus.org?

L'8 marzo eravamo tutt* piuttosto disorientat* dal non poter manifestare nelle strade. Non Una di Meno decise di fare una diretta streaming ritrovandosi a Macao per arrivare nelle case di tutt*. Abbiamo usato quello che avevamo, dei software open source, il server di Unit, l'Hacklab che ha base a Macao, un microfono posizionato su di un tavolino e gente che portava contributi formando una redazione temporanea.

Nei giorni seguenti abbiamo pensato che questa modalità potesse essere portata avanti aprendo una radio che parlasse della pandemia ma che fosse anche un modo per fare discorso comune. Ora non ci possiamo più riunire a Macao. L'idea è quella di avere una gruppo redazionale aperto su di un canale Telegram, che invita altre persone e progetti a poter trasmettere dalla propria casa in modo decentralizzato.

Quando ci arriva una proposta capiamo insieme come possiamo inserirla e cerchiamo di renderla il più autonoma possibile a streammare dal proprio appartamento. Ci siamo divertit* a stare insieme nonostante le regole sul distanziamento sociale. Ora ci svegliamo la mattina e ci prendiamo cura della radio: a volte funziona che è una meraviglia a volte ci ingarbugliamo in problemi tecnici e accrocchi improbabili fra cellulari microfoni e tutorial.

2 la programmazione è estremamente interessante. Riesce ad essere impegnata e ironica al tempo stesso. Quali sono le diverse anime / rizomi che la compongono?

La gente è costretta a stare per lo più da sola, molt* in telelavoro in un flusso continuo di chiamate, lavori di casa, cura dei più piccoli e dei più anziani, poi si va a fare la spesa...È tutto molto claustrofobico.

Fare radio per noi è prima di tutto garantire una voce complice che ti tiene compagnia in sottofondo. Alcune delle persone che trasmettono lo fanno nello spirito di condividere un ambiente sonoro, e per un attimo sembra di stare nella casa di qualcun altr*.

Nella chat di Telegram spesso ci commentiamo a vicenda e ci prendiamo molto in giro...siamo una comunità allargata di attivisti e stiamo usando il mezzo della radio per mettere in connessione il più possible uno sguardo politico su cosa sta accadendo. E c'è l'imbarazzo della scelta perchè il mondo sta davvero cambiando, e non in meglio. Molte delle voci che stanno partecipando e stiamo coivolgendo sono dei laboratori politici con cui abbiamo sempre fatto attivismo. Si sta ricomponendo e allargando la nostra comunità politica.

3 mentre l'avete ideata, avevate qualche esempio di radio a cui fare riferimento?

Sì, pensavamo ad esperienze come quella di Radio Bitume http://unit.abbiamoundominio.org/bitume , Radio Noborder https://radionoborder.net/ , Radio Quartiere https://radioquartiere.online/ o ancora Radio Tango Macao, RADIO LOTTO MARZO e la francese Radio Antivirus: https://p-node.org/actions/antivirus, Shareradio http://www.shareradio.it/

4 Vi sono programmi ad personam tipo eviratevi, o Non Una Di Meno, altre a più voci, come decide il palinsesto? Magari palinsesto non è la parola giusta, solo x capirci

Quando Alex Foti scrive nelle chat non si capisce nulla, sembra geroglifico, poi capisci che vuole fare un programma "Eviratevi! dall'epicentro covidico per rilanciare ideali post-virali, health, geopolitics, syndicalism and precariat rising"...e ti arrendi. Non Una di Meno sono le più serie di tutta la redazione... fanno inchiesta originale, bello da ascoltare, sono una rete radicata, fanno l'analisi intelligente e sono la voce di tutt*. Sui temi politici più caldi cerchiamo ogni settimana di creare contribuiti coinvolgendo gli/le intellettuali e le/gli attivisiti di cui ci fidiamo di più.

Oltre alla chat Telegram abbiamo un palinsesto condiviso su cui riempiamo le fasce orarie dei giorni della settimana e spesso ci riuniamo in call su Jitsi. Questa è la vita di una redazione in quarantena.

Dipingiamo le caselle del calendario in diversi colori. Per capirci qualcosa abbiamo diviso in tre categorie: news, che sarebbero i programmi dove qualcuno legge le notizie del giorno e dice un po'la sua, musica dove ci sono selezioni musicali e paesaggi sonori, approfondimenti tematici dove facciamo inchiesta nei territori fra gli attivisti e con persone esperte.

Ci piacerebbe ora prenderci sufficientemente la mano per far si che alcuni appuntamenti siano sempre più ricorrenti, ben strutturati e allo stesso tempo che si moltiplichino le voci dei gruppi di attivisti.

5 “Crisi Lasotto” ha mostrato esempi concreti, a differenza di tanti discorsi retorici che si leggono e ascoltano in questi giorni. Come riuscite a intercettare “Brigate Volontarie per l'emergenza” o “Recup” etc? Sono realtà vicine a che fare?

Crisi_Lasotto è un foglio di carta, con sopra scritti alcuni appunti, una serie di telefonate fatte durante una settimana di movimenti scomposti tra il letto e il balcone di casa, uno scambio di mp3 registrati e inviati durante le ore notturne, una scintilla d'ispirazione mattutina nata dalla voglia di un tè caldo con latte e due pan di stelle. Non ha aspirazioni particolari ma cerca di raccontare, disinteressato dalla cronaca asfissiante coronavirica, il movimento di menti e di corpi durante la quarantena italiana.

Crisi_Lasotto nasce da un'idea di Aldovirus per il palinsesto di Radiovirus, web radio di Macao, senza il quale non avrebbe potuto intercettare la potenza politica e sociale di un'iniziativa come quella delle Brigate Volontarie per l'Emergenza. Le Brigate nascono dagli spazi sociali e occupati di Milano, dalla rete di amicizie e supporto reciproco che caratterizzano tutti i progetti nati così in basso. Rete come unica strada per spingere il mutuo aiuto, la condivisione dello sforzo, la riduzione dello spreco, la voglia di reinventare modi di rallentare senza fermarsi in una città fino a pochi giorni fa impegnata nel tentativo di battere il record sui 100m di Usain Bolt. Dalle Brigate a Recup a Unitipossiamo a Macao all'amore per la costruzione improvvisata.

6 Bifo è presente in più forme: legge poesia i suoi diari etc, perchè bifo?

Un giorno abbiamo chiamato BIFO per sentire se stava bene. Da una parte era elettrizzato perchè questo shock sociale potrebbe avere la forza di far esplodere la cappa senza futuro in cui siamo. Dall'altra era preoccupato che le relazioni fisiche fossero condannate ad essere mediate solo dal digitale. Come si fa a sognare insieme? A sentire i nostri corpi,a far esplodere il possibile? 'Stiamo facendo Radiovirus', gli abbiamo risposto noi. Ha avuto una reazione scomposta, forse qualcosa di Radio Alice si è mosso in modo effervescente nel suo lobo frontale, poi ha detto che era giù di voce, e poi 'ma chi se ne frega! Non ho mai respirato meglio a Bologna da quando non c'è più una macchiana in strada!'. Fai quello che vuoi gli abbiamo detto, non dobbiamo insegnarti come si fa la radio di movimento.

Ha iniziato leggendo il suo diario sulla pandemia. Ma ad un certo punto si è stufato... e si è buttato sulla poesia. Ora tiene un programma dal titolo Poesia Profezia. 'Basta', ha detto, 'ho bisogno di dire cose a caso e senza senso per farci innamorare di nuovo del mondo!'. Poi, dopo due minuti, è arrivato un messagio e ci ha chiesto: 'Che ve ne pare?'

7Puoi parlarmi di Caravan, se non sbaglio presenta gruppi che hanno suonato a Macao, o sbaglio?

Caravan è la sala prove affollatissima di Macao, prima del lockdown diversi gruppi e musicisti hanno registrato brani originali nati in mesi di prove ma anche da improvvisazioni e jam sessions, dei generi musicali più dispa(e)rati. Con la nascita di Radio Virus Caravan ha voluto rendere pubblico questo archivio ancora inedito, arricchendolo di suggestioni, voci, testi e stralci di film, per raccontare l'esperienza quotidiana dalla zona rossa, non solo nella chiave distopica e straniante che questa condizione di emergenza rende concreta ma anche in una forma leggera, ironica, quella di una mezz'ora di varietà. La diversità dei generi e delle voci rappresenta la comunità vasta che Macao riesce ad avvicinare e con cui vuole rimanere in contatto anche se costretti all'isolamento.

8 ) x DIY DRAMA erano attor* attiv* a Macao?

No, sono contattati direttamente da chi fa il programma. Nella prima puntata sono intervenuti due attori da Francoforte e da Berlino e un'attrice dagli Stati Uniti, in quella dopo teatranti di base a Milano ma provenienti da tutta Italia, mentre in calendario per il futuro ci sono contributi dall'Irlanda e dal Brasile.

Di base si attinge alla propria rete di conoscenze e si sfrutta il potere del passaparola, poi il fascino di Macao e l'inclusività del progetto radio fanno il resto. In qualche caso invece è proprio DIY che fa da ponte fra attor* e la realtà di Macao, il che vuol dire che Radiovirus potrebbe essere il motivo per cui nuove orde di creativi si attiveranno nei suoi spazi una volta finita la quarantena. Non sono previste censure sul materiale in entrata - sono andati in onda anche un monologo su Toxic di Britney Spears e un testo inedito su buchi neri, fine del mondo e fantasie sessuali -, non serve avere alle spalle una formazione in Accademia e le barriere linguistiche si abbattono facilmente, quindi trovare gente che ha voglia di esprimersi e portare la sua parte diventa semplice.

9 Potresti aggiornarci sulla situazione di Macao, visto che la radio è curata da Macao?

L'intera area dell'orto mercato di Milano è investita dal programma C40 Reinventing Cities. Tutta l'area deve essere riprogettata ma il processo in questi mesi si è sospeso per pandemia. Questo virus ci ha obbligat* a fermarci e ci ha posto un interrogativo forte: il modello produttivo che ci ha condotto a questa crisi non è più sostennibile. Chi governa sta goffamente reagendo cercando di bilanciare le ragioni del profitto e quelle della salute, senza capire che non ci sarà mai un punto di equilibrio. A gennaio abbiamo rispoto allo slogan "reinventig cities" con "inverting cities!". Le lotte politiche che si stanno aprendo chiedono un gesto immaginazione radicale.

Non dobbiamo solo rallentare dobbiamo invertire il processo. Questo è il momento per mettere al centro la cura e la cooperazione. Hanno fatto sentire in colpa e delle specie di disadattat* tutt* coloro che volevano fare cultura e sociale senza voler fare business. Bene! Tutto ciò ha dimostrato di essere demenziale.

Ora si apre un era in cui l'unica cosa che conta è la cura e la cooperazione. Dobbiamo imparare dall'intelligenza logistica e dalla cura del territorio delle Brigate Volontarie per l'emergenza, dalla convivialità di Radiovirus e dalle nuove piattaforme cooperative... ora è il momento di un reddito universale di base, della regolarizzazzione di tutti gli immmigrati su suolo italiano, di investimenti pubblici in sanità, centri antiviolenza, cultura ed educazione.

10 sentitevi liber* di aggiungere quello che ritenete opportuno

grazie!

articolo su manifesto, 14 aprile 2020

https://ilmanifesto.it/in-tempo-di-quarantena-limmaginazione-si-fa-radicale/

In tempo di quarantena l’immaginazione si fa radicale

On Air. Le emittenti si adattano all’emergenza: come Virus, web radio del centro sociale Macao nata l’8 marzo. Un palinsesto composto da una molteplicità di voci e pratiche espressive

di Lorenza Pignatti

Radio Virus, web radio del centro sociale Macao di Milano, restituisce le mutazioni del tempo presente con un esperimento sociale nato dalla volontà di fare un discorso comune, nonostante il confinamento e il distanziamento sociale in atto. Nasce l’8 marzo da uno streaming trasmesso dall’Hacklab di Macao da Non Una di Meno, in seguito all’impossibilità di poter manifestare nelle strade. «Nelle settimane successive visto che non potevamo più andare a Macao in seguito ai decreti in atto nella Milano in Quarantena, abbiamo continuato a trasmettere per attivare forme di socialità e complicità» raccontano gli ideatori. E aggiungono «per poter trasmettere da casa in modo decentralizzato abbiamo aperto un gruppo redazionale su Telegram e poi la piattaforma online. Fare radio per noi è stare insieme nonostante le regole sul distanziamento sociale. Ci svegliamo la mattina e ci prendiamo cura della radio: a volte funziona che è una meraviglia, a volte ci ingarbugliamo in problemi tecnici e accrocchi improbabili fra cellulari, microfoni e tutorial».

IL PALINSESTO è composto da una molteplicità di voci e pratiche espressive. Nel programma Non Una di Meno fanno giornalismo d’inchiesta, ad esempio Maddalena Fragnito e Zoe Romano si sono occupate di dispositivi medicali DIY e di istituzioni scolastiche, Alex Foti cura Eviratevi! programma riguardante la scena post-virale, geopolitica, sindacalismo e precariato. Crisi_Lasotto nasce da un’idea di Aldovirus, che intercetta situazioni di mutuo aiuto di valore politico e sociale, come Recup, Unitipossiamo e le Brigate Volontarie per l’Emergenza. Nate il giorno della rivolta dei detenuti a San Vittore a Milano, le Brigate sono nove come le zone di Milano, ogniuna ha il nome di un partigiano, e sono dislocate su tutto il territorio cittadino. I più di 200 volontari delle Brigate stanno ora aiutando chi è in difficoltà economiche e le persone non autosufficienti, distribuendo cibo e medicine. Il progetto Recup agisce nei mercati rionali di Milano per combattere lo spreco alimentare e l’esclusione sociale. Recuperano il cibo prima che sia buttato dai rivenditori e se commestibile, lo redistribuiscono a chiunque lo desideri, anche tra gli stessi esecutori del lavoro. Recup permette di creare comunità in divenire e scambi tra generazioni e culture diverse. Unitipossiamo è la piattaforma non-profit nata all’interno dell’iniziativa Hackforitaly, aggregatore di iniziative nate per aiutare piccole attività commerciali a superare il periodo di crisi causato dal COVID-19.

OLTRE ai programmi impegnati ve ne sono altri visionari, come DIY DRAMA con pièce teatrali immaginifiche non sottoposte a censure – come un monologo su Toxic di Britney Spears e la lettura di The Scorpion, testo inedito su buchi neri, la fine del mondo e strane fantasie sessuali. Caravan prende il nome dall’affollatissima sala prove di Macao, dove prima del lockdown gruppi e musicisti hanno registrato brani originali, improvvisazioni e jam sessions dei generi musicali più dispa(e)rati. «Radio Virus rende pubblico l’archivio ancora inedito di Caravan, arricchendolo di suggestioni, voci, frammenti di testi e di film, per raccontare la quotidianità nella zona rossa non solo in chiave distopica ma anche ironica. Registriamo mezz’ora di varietà, in cui la diversità dei vari generi e delle voci rappresenta la comunità che Macao riesce a creare. Tra le voci vi è quella di Franco Berardi Bifo, subito entusiasta di Radio Virus che ha prima letto il suo diario sulla pandemia, e poi si è inventato un programma dal titolo Poesia Profezia, dove legge Antonin Artaud e Friedrich Holderlin, o dice cose senza senso per cercare di farci innamorare di nuovo del mondo in cui viviamo» precisano gli autori. «È significativo che il programma C40 Reinventing Cities, riguardante anche l’area in cui si trova Macao, sia stato sospeso per pandemia. Il virus ci ha obbligati a fermarci perché il modello produttivo che ci ha condotto a questa crisi non è sostenibile. A gennaio abbiamo risposto allo slogan “Reinventig cities” con “Inverting cities!”. Le lotte politiche che si stanno aprendo chiedono un gesto di immaginazione radicale. Non dobbiamo solo rallentare, dobbiamo invertire il processo. Questo è il momento per mettere al centro la cura e la cooperazione. Per anni la classe politica ha fatto sentire noi di Macao dei disadattati che volevano fare cultura e pratiche sociali senza volerle trarne profitto. Bene! Tutto ciò ha dimostrato di essere demenziale. Ora si apre un’era in cui l’unica cosa che conta è la cura e la cooperazione. Dobbiamo imparare dall’intelligenza logistica e dalla cura del territorio delle Brigate Volontarie per l’emergenza, da Recup e dalla convivialità di Radiovirus, e dalle nuove piattaforme cooperative come Unitipossiamo. Ora è il momento di un reddito universale di base, della regolarizzazzione di tutti gli immmigrati presenti sul territorio italiano, di investimenti pubblici in ambito sanitario, del sostegno ai centri antiviolenza, di cultura ed educazione» concludono in modo programmatico, e dovremmo ricordarci di queste parole quando nei prossimi mesi i governanti potrebbero (ahime!) invece prendere altre decisioni.

IL CONFINAMENTO creativo di Macao è condiviso anche da Radio Quartiere, web radio autoprodotta da un gruppo di amici di Milano che ha creato un rifugio sonoro alieno al flusso continuo di notizie legate alla pandemia. Piattaforma che si proietta al di là della propria città di emissione, così come altre iniziative simili sviluppatesi a Beirut, in Palestina, Tunisia e Berlino. Le Radio Quartiere sono al momento sette, ideate e utilizzate secondo i bisogni della varie comunità (https://yamakan.place/). La palestinese Radio Alhara ha un palinsesto ben definito ed è presente sui social, per poter raggiungere un ampio pubblico disseminato in diverse parti del mondo. Altre Radio Quartiere invece, come quella di Milano, preferiscono rimanere più defilate essendo nate in modo spontaneo, come degli “walkie-talkie”, con un palinsesto spontaneo definito di volta in volta da quello che passa per la testa di ognuno di loro. «Sono dispositivi plastici che si adattano e si trasformano in base al contesto e alle necessità. Appena ci sarà data la possibilità di rivederci e di riabbracciarci chiuderemo tutto perché non ce ne sarà più bisogno, ma stiamo archiviando tutto in modo che rimanga disponibile anche dopo la fine della quarantena, come un bene comune della Milano in quarantena», affermano gli ideatori.

2020-04-14-radiovirus-articolo-manifesto (last edited 2020-04-14 10:12:32 by dan)